Manifesto del Gruppo Dinamo

 

 Ai nostri giorni, in un momento in cui tutti i linguaggi sono fruibili e amalgamabili nella multimedialità, è impensabile proporre una nuova teoria artistica o un nuovo linguaggio figurativo. Sarebbe presuntuoso e non lo faremo. Ci limiteremo dunque a definire, con le stesse parole utilizzate dall'artista Barbara Falcone durante i primi incontri che ebbe con alcuni di noi, “un incontro di artisti appassionati e disubbidienti” che insieme condividono la fragilità dell'arte.

Gruppo Dinamo è dunque il nome di un movimento che racconta l'arte, la vitalità e la vita di una società della quale vogliamo essere partecipi. Una società che, col suo progresso tecnologico veloce e indifferente, obbliga invece ogni individuo a procedere come un vero e proprio vagabondo privo di identità. L'obiettivo è quello di svincolarsi dai condizionamenti delle nuove realtà tecnologiche e della comunicazione di massa per riappropriarsi ognuno della propria individualità. Vogliamo agire come un DNA, come vero e proprio patrimonio genetico collettivo di vitalità per far sopravvivere l'arte e l’opera. Vogliamo far sopravvivere la nostra società perché la sopravvivenza dell'arte e della nostra società è legata alla capacità di entrambe di misurarsi e legarsi l'un l'altra.

Vogliamo far procedere l'arte incontro alla società e la società incontro all'arte. Per far questo serve molto coraggio perché la nostra cultura ha ridotto ai minimi termini il riconoscimento del valore della creatività tanto che fare l'artista ai giorni nostri significa compiere una scelta di vita difficile. Dobbiamo e vogliamo dunque essere e rimanere appassionati e disubbidienti, tentare di sviluppare nuove idee, inoltrarci per sentieri sconosciuti a costo (a volte con la speranza) di perderci. Vogliamo rivolgere lo sguardo ognuno verso la propria vita interiore e al proprio spirito per liberarci dal mondo delle apparenze.

Desideriamo darci un compito etico, cerchiamo contenuti da esprimere attraverso una forma sensibile. Vediamo nell'arte il richiamo di chi vive dentro di sé il destino dell'umanità, di chi, senza distogliere da esso lo sguardo, vi si getta all'interno per comprenderne l'essenza. Vogliamo scambiare la nostra percezione della realtà con quella degli altri perché, con l'affievolimento delle capacità percettive collettive, col claustrofobico inquadramento dell'individuo negli ingranaggi dell'organizzazione economica e sociale, ognuno di noi tende ad essere cosciente del proprio compito e percepisce soltanto il legame con la propria realtà.

L'obiettivo è ristabilire il senso di solidarietà e di responsabilità che vive in ciascuno di noi, unire in un rapporto simbiotico le diverse visioni del mondo derivanti dalle diverse modalità della percezione. L'obiettivo è quello di condividere differenti idee su ogni tematica, sull'interpretazione del mondo che ci circonda, utilizzando diversi materiali e diversi linguaggi espressivi. Ci siamo dati il nome Gruppo Dinamo grazie all'ispirazione avuta da una cara amica, la poetessa Beatrice Niccolai. Se è vero che l'arte è azione, quindi passione della mente, e se è vero che è la mente, una volta immagazzinati i sentimenti e le sensazioni, a produrre arte sotto forma di immagini cariche di significati, allora noi siamo artisti in azione.

 

Paola Margheri

 

Gennaio 2013